Da due giorni sono stato scelto come possibile portavoce consigliere comunale di Roma.
Solo a scriverlo mi tremano i polsi, si perche’ avere la possibilità di entrare in Campidoglio per cercare di cambiare questa città è prima di tutto una responsabilità incredibile.
Questa responsabilità mette davanti a me stesso delle paure che fino ad ora non avevo mai provato.
Si perché io non sono un politico, non lo sarò mai.
Sono un semplice cittadino che vorrebbe una città migliore, più vivibile e a misura d’uomo.
Sono un semplice cittadino che è appassionato d’ambiente, di mobilità sostenibile e di consumo critico tutto qua.
Queste paure però vengono annientate quando sono con le persone che hanno i miei stessi obiettivi e i miei stessi desideri.
Vengono distrutte quando sono tra le persone ogni fine settimana.
Non ci sono più quando cerco di convincere persone che non sono d’accordo con le mie “visioni” e quando nasce un dibattito.
Spariscono quando comincio a vedere negli occhi delle persone una speranza di cambiamento.
Ecco ogni volta che avrò questi timori dovrò ricordarmi di queste sensazioni e di questi due anni e mezzo di “coinvolgimento” totale.
Il ruolo di portavoce è quello di ascoltare le persone e riportare all’interno delle istituzioni quello che realmente vogliono, non quello che voglio io ma quello che la comunità vuole!
Quindi sotto il cielo di Roma da due giorni si sono aggiunte nuove emozioni.