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In un paese normale…

liberta

In un paese normale, oggi ci sarebbe stata una rivoluzione.

In un paese normale, se ci fosse stata la stampa libera, oggi in tutte le televisioni, si sarebbe detto che il parlamento decide di non decidere sul taglio netto dei costi della politica.

Si sarebbe inveito contro alcuni “onorevoli”, che ci raccontano da un po’ di tempo, che con un SI al referendum si risparmierebbero soldi, mentre oggi bastava approvare una semplice legge parlamentare senza DISTRUGGERE la nostra costituzione!

In un paese normale, magari dopo questa notizia, ci si sarebbe indignati per l’ennesimo sospetto di ‘ndrangheta all’EXPO di Milano(la grande città che ha superato, per numero di turisti, (Notizia ovviamente non vera)  Roma).

In un paese normale, non il nostro, si scrivevano fiumi di parole, si aprivano talk show sul razzismo di alcuni abitanti di Ferrara. Ci si sarebbe schifati di queste persone e sarebbe scattata una gara di ospitalità per persone meno fortunate di noi.

Invece oggi, in questo paese, parliamo di Frigoriferi.

Ridicolizzando la sindaca di Roma, cercando di sminuirla, e tutta la sua squadra, per aver detto una cosa normale e che tutti sospettano.

Il giro di rifiuti ingombranti(magari una parte) è probabilmente in mano alla criminalità.

E oltre all’inciviltà di qualche cittadino romano, esistono e non sono pochi, c’è un giro poco chiaro di traffico di ingombranti da accertare.

In un paese normale sarebbe passata inosservata questa dichiarazione, nel nostro dove la libertà di stampa è al 77esimo posto, dopo Nicaragua e Moldova, ci si fanno titoloni e si schernisce una donna e tutta la sua squadra per aver detto un’ovvietà.

Vorrei vivere in un paese normale, molto spesso però mi accorgo che è un paese al contrario.

Basterebbe poco,  noi non molliamo e tu?

 

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Non è solo Caffè…

Non è solo caffè, dietro ogni chicco di caffè c’è una storia.

La storia del caffè Tatawelo è una storia di lotta, di condivisione e di solidarietà.

Ci sono persone che si sono ribellate alle multinazionali del caffè e che hanno deciso di uscire dallo sfruttamento che ogni giorno subiscono.

Grazie all’associazione Tatawelo e al prefinanziamento annuale, i contadini sono riusciti a rompere questo meccanismo e ora possono contare sui soldi che migliaia di persone inviano loro per la coltivazione del caffè in anticipo di un anno. Per un rapporto diretto produttore/consumatore senza intermediari.

Questo caffè non è trattato e non contiene pesticidi.

Qui il video che spiega come nasce il caffè TATAWELO

Anche quest’anno abbiamo pre-finanziato i contadini del Chiapas,  e Martedì arriverà a Roma.

Quando vi fate un caffè ricordate che dietro una “capsula” di caffè c’è una storia dietro,

c’è sofferenza e sfruttamento, non è solo caffè!

Ogni scelta giornaliera porta ad una conseguenza, consumare in modo critico significa dare risalto, valore e dignità a persone che hanno alzato la testa contro lo sfruttamento giornaliero.

Il prefinanziamento ripartirà a breve entro la fine dell’anno per la raccolta del 2017.

Grazie a Valeria, Marco, Luciano, Luca, Federica, Pasquale, Kat, Angelo, Carosi che credono da anni in questo progetto, grazie di cuore.