Questa immagine l’ha postata l’ex Fannullone al ministero dell’interno con uno dei migliaia di tweet sparati in rete per portare la discussione ad un livello talmente basso che un dialogo tra concorrenti al Grande Fratello risulterebbe un trattato di filosofia di Socrate.
Il problema però non è il bevitore di acqua del PO ma quello che gira intorno a lui e la cassa di risonanza che da giorni i media stanno riservando con talk show, articoli e aperture di TG per una notizia che nel resto del mondo apparirebbe normale e sarebbe applaudita da tutti.
Trovo giusto tassare e quindi disincentivare il consumo di cibi spazzatura, di bibite gassate, non per il gusto di tassare e per fare cassa ma per EDUCARE il comportamento a tavola di molte persone che non sanno distinguere la differenza tra un frutto e una merendina.
In Italia 1 ragazzo su 3 è OBESO,
è un problema serio, non si scherza, quindi ben vengano questi disincentivi.
Però questa tassa non deve rimanere un caso spot,
dovrebbe essere accompagnata da informazione capillare nelle scuole e nelle famiglie per una corretta analisi del problema.
L’obesità, scrive l’Oms, porta con sé diverse malattie legate al consumo eccessivo di zuccheri come il diabete, il cancro e le malattie cardiache
Invece siamo in un paese dove si creano dibattiti incredibili,
dove c’è gente che prende la palla al balzo e parla alla pancia delle persone senza spiegare la nobiltà di questa tassa.
Qual è l’obiettivo? Dove si vuole arrivare?
Si guarda sempre il dito e mai la luna.
Ben vengano questo tipo di aumenti, inseriamole anche su bevande zuccherate, su viaggi aerei, sull’alcol, sul tabacco, su aziende che inquinano, perché qui non si parla di semplice imposta, si parla di visione della società futura.
All’estero sono già in vigore in molti paesi, in Norvegia (già dal 1981 e poi inasprite nel 2017), Finlandia (dal 2011), Ungheria (dal 2011), Francia (dal 2012), Belgio (dal 2016), Portogallo (dal 2017), Catalogna (2017), Regno Unito e Irlanda (dal 2018).
In Catalogna, secondo uno studio accademico dedicato, la tassa ha ridotto i consumi di bevande zuccherate del 22 per cento, e queste sono state sostituite nel mercato da bevande senza zuccheri o “light”. A Berkeley, città degli Usa, la riduzione ha addirittura superato il 50 per cento tra le famiglie con bassi redditi.
Vogliamo poi parlare di eventuali benefici sul sistema sanitario nazionale??
Sarebbe una discussione troppo elevata, ormai si parla solo per ‘spot pubblicitari’, non si approfondisce più, non si spiega, non si vuole entrare nel merito, mai.
Troppo faticoso. Il felpa docet.
Aumentiamo da una parte e diminuiamo dall’altra, per chi investe in cibi salutari, in comportamenti virtuosi, premiamo chi si sposta con i mezzi pubblici, chi usa la bici, chi ricicla, chi spende per ristrutturare per risparmiare energia, per lo sviluppo di tecnologie alternative, per chi è green, insomma se da una parte si bastona dall’altra bisognerebbe incentivare.
In Italia nel 2019 quasi 2020 ancora ne parliamo, ma non viviamo in un paese normale, lo sappiamo.