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Viaggio nel futuro e ritorno. Amsterdam vs Roma

Sono stato per tre giorni in un altro mondo.

Sono stato per tre giorni avanti di 200 anni.

Sono stato nel regno delle biciclette.

Parlo di mobilità e non di altro, perchè se parlassi di altro forse la distanza sarebbe ancora maggiore.

In questo poco tempo ho visto una città che è stata costruita e pensata per VIVERE.

Ho visto papà, mamme, bambini e anziani muoversi con le loro biciclette con disinvoltura, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Sole, pioggia, vento a loro non importa.

Bambini piccolissimi col vento gelido del nord in faccia senza lamentarsi, solo grandi sorrisi, avevano sorrisi indimenticabili.

La bicicletta come mezzo di trasporto, la bicicletta come mezzo più veloce per muoversi.

Integrata perfettamente con i mezzi pubblici(TRAM) e con una rete ciclabile perfetta che collega ogni angolo della città.

Ogni strada pensata e studiata a tavolino, zone 30 ovunque, dossi per non far andare veloci le macchine, rotatorie con diritto di precedenza per le biciclette. Nulla lasciato al caso. Piste ciclabili perfette.

Ogni corsia dedicata alle macchine ha obbligatoriamente la corsia per le biciclette, in tutte e due le direzioni.

Zone VIETATE alle automobili private e molte aree ad uso esclusivamente pedonale e/o ciclabile.

Sono stato 200 anni sbalzato in avanti, forse più.

Mi sono svegliato bruscamente oggi, con un bel clacson e le urla di un coatto che mi urlava perchè stavo cercando di evitare una buca per non finirci dentro.

Mi sono svegliato oggi vedendo una ciclabile, costata 5 milioni di Euro per 5 Km di pista tutta rattoppata e poco funzionale perchè non esiste una rete ciclabile.

Nella mia città, la bici è vista come un ogetto non identificato, sei visto come un alieno. La bici, per molti, è solo per il tempo libero.

Ritorno alla dura realtà, dove le macchine la fanno da padrone, con un forte senso di impotenza.

Sogno una città dove mio figlio possa andare a scuola con il sorriso in faccia e il vento nei capelli, non rinchiuso in una scatola di metallo.

Sono andato nel futuro e ci sono rimasto perchè scelgo di muovermi ogni giorno con la mia bicicletta.

Chi lo fa è nel futuro, anche a Roma.