Il lamento è terapia,
ti aiuta a non guardarti mai allo specchio.
Il lamento ti coccola.
Lamentarsi protegge dal cambiamento che dovresti adottare per migliorare il tuo modo di essere e di comportarti in una comunità chiamata CITTA’.
Ti lamenti per qualsiasi cosa,
Ti lamenti delle corsie preferenziali perché non hai mai preso un autobus.
Ti lamenti delle piste ciclabili perché non hai mai avuto la voglia di uscire in bicicletta,
Ti lamenti del blocco del traffico perché non puoi andare con i mezzi al lavoro ma non ti ho mai sentito dire una parola per i morti da inquinamento, per il riscaldamento globale, per i disastri ambientali,
Ti lamenti delle multe perché l’avevi lasciata solo 5 minuti in doppia fila,
Ti lamenti degli autovelox perché non si può andare così piano in città,
Ti lamenti dei ciclisti in mezzo alla strada per il motivo di cui sopra,
Ti lamenti delle videocamere perché non vuoi essere controllato e imprechi se ti arriva la multa perché sei passato in una zona dove non potevi,
Ti lamenti se un pedone ti fa frenare mentre attraversa ma non ti ho mai sentito arrabbiato per i morti in strada che ci sono nella tua città,
Ti lamenti per i lavori stradali perché poi come fai ad arrivare in tempo ma non ti interessa se prima erano mai stati fatti,
Ti lamenti della mondezza ma non sai cosa significa, fare la differenziata,
cosa significa ridurre e produrre meno rifiuti,
riciclare e riusare,
non fai nulla di concreto per migliorare la situazione,
continui a buttare le cicche per terra, a gettare i rifiuti ovunque, lasci i mobili per strada, dai le tue cose agli svuota cantine per non andare all’isola ecologica,
Ti lamenti per ogni cosa che possa toccare il tuo mondo,
Ti lamenti perché cambiare le tue abitudini e il tuo modo di fare è difficile.
Ti lamenti perché alla fine rimanere nella tua zona di comfort è bello e non vuoi uscirne, è come quando devi scegliere se guardare la TV oppure studiare, informarti, leggere ed essere attivo, preferisci il divano e spegnere il cervello per quelle ore che ti separano dal giorno in ufficio, il resto non conta.
Meglio essere passivi, rimanere nel proprio bozzolo.
Continua a lamentarti,
però non mi dire niente,
non voglio essere il tuo cestino dove getti la tua rabbia,
non voglio essere il tuo alibi.
Ti direi cambia, ma forse, nel farlo, ti lamenteresti comunque.
